Nel suo Nome la Sua storia

Nel 1999 il vecchio forno di Albino e l’azienda agricola Procoio (prende il nome dalla particolare costruzione rurale con stalla a sezione circolare e pilastro centrale, tipica di questi luoghi) si sposarono per la realizzazione di un progetto di agriturismo che vedeva la trasformazione del grano aziendale in farine, pani, focacce e falie. I magazzini di piazza vennero restaurati e i Pancotto, antichi panificatori dei castelli romani, recuperano la volta e la funzionalità del forno.

Passarono gli anni e fra un impasto e l’altro, iniziarono a lievitare nuovi obiettivi per il Forno del Procoio, arrivando fino al 2010 quando viene inaugurato il ristorante come potete gustarlo oggi. La cucina appassionata di Donatella e l’accoglienza di Chiara sono il suo punto di forza.

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Un obiettivo chiaro,
portato avanti con passione

Il Forno del Procoio è nato 10 anni fa con un preciso intento portare in tavola profumi, sapori ed emozioni di un luogo unico e un territorio ricco di materie prime di eccellenza.

Di fianco all’Abbazia, in antichi edifici un tempo magazzini, è caratterizzato da un’atmosfera rustica ed elegante, le pareti sono di pietra viva, il pavimento è solcato dai passi di secoli di storia, anche gli ambienti e gli arredi, ci parlano di tradizione e lo fanno prendendo dal presente spunti creativi, voglia di innovazione e dedizione all’accoglienza.

Gli antichi portoni, restaurati, sono diventati tavoli e quadri e un grande camino riscalda le sale.

Camino o giardino?
Qualità e attenzioni sempre di livello

La cucina segue la stessa filosofia. D’inverno attorno al camino, d’estate in giardino con il magnifico rosone che illumina e rende uniche le vostre serate.

La tradizione in cucina accoglie tocchi di innovazione e accostamenti inediti ogni volta che gusto e passione lo consigliano.

I piatti partono dalla tradizione e vanno oltre, sperimentando, ma senza esagerare. Il menù cambia spesso per ospitare la stagione e assecondare la creatività, patate al cartoccio e fonduta al gorgognac, tonnarello cacio, pepe e lime, cecapreti al ragù bianco di bufala in scorza d’arancio, medaglione di manzo al nero buono, soffiato di ricotta, chantilly al moscato di Terracina sono solo alcuni dei piatti che potrete gustare al Forno.

Camino o giardino?
Qualità e attenzioni sempre di livello

La cucina segue la stessa filosofia. D’inverno attorno al camino, d’estate in giardino con il magnifico rosone che illumina e rende uniche le vostre serate.

La tradizione in cucina accoglie tocchi di innovazione e accostamenti inediti ogni volta che gusto e passione lo consigliano.

I piatti partono dalla tradizione e vanno oltre, sperimentando, ma senza esagerare. Il menù cambia spesso per ospitare la stagione e assecondare la creatività, patate al cartoccio e fonduta al gorgognac, tonnarello cacio, pepe e lime, cecapreti al ragù bianco di bufala in scorza d’arancio, medaglione di manzo al nero buono, soffiato di ricotta, chantilly al moscato di Terracina sono solo alcuni dei piatti che potrete gustare al Forno.

Cura per i dettagli, attenzione alle materie prime e sapori di stagione sono quanto di più caratterizza questo ristorante, senza dimenticare disponibilità e occhio di riguardo per intolleranze e allergie.

Dal Forno alla Foresteria, le soluzioni giuste per ogni evento

Gli spazi del Forno, e quelli più ampi e limitrofi della Foresteria, possono ospitare tutto l’anno eventi e ricevimenti.

Si tratti di un meeting aziendale oppure di un matrimonio, di una festa o un piccolo ricevimento, dal buffet agli aperitivi, dallo show cooking all’open bar, fino ai banchetti più strutturati, esperienza, eleganza e gusto sono al servizio del cliente per esaudire ogni suo desiderio.

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Dicono di Noi

Posizione magica – cucina di qualità nelle preparazioni e presentazione dei piatti.
Andrea
Professionalità e calore nell’accoglienza – capacità organizzativa di eventi e gestione imprevisti – buon equilibrio del costo e delle porzioni – arredo in armonia con il luogo.
Maria Cristina
Sapori raffinati eppure in grado di riportarti alle radici storiche della cucina laziale. Ritornerò sicuramente!
Antonella